Le Vendicatrici. Luz by Marco Videtta & Massimo Carlotto

Le Vendicatrici. Luz by Marco Videtta & Massimo Carlotto

autore:Marco Videtta & Massimo Carlotto [Videtta, Marco & Carlotto, Massimo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788858411971
Google: E9kbAgAAQBAJ
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2013-11-25T16:00:00+00:00


Cinque

Luz era inconsolabile. Si sentiva in colpa nei confronti di tutti. Wilson, Ksenia, Mirabel e Sara. Quella mattina si era recata in ospedale insieme a Eva, e aveva trovato Sara di pessimo umore dopo una notte insonne a causa dei dolori e delle preoccupazioni per la sorte di Mirabel.

– Anch’io mi sento responsabile per non essere riuscita a stendere quella stronza che mi ha ridotto cosí, – spiegò l’ex poliziotta. – Ma ora abbiamo cose piú urgenti a cui pensare. Trovare Mirabel e scagionare Ksenia.

– Sara ha ragione, – intervenne Eva. – Dopo avrai tutto il tempo per riflettere, Luz. Ne abbiamo passate tante, riusciremo a superare anche tutto questo.

Ma Luz ascoltava appena. – Se le avessi detto subito che avevo preso una sbandata per Wilson…

Sara guardò Eva. – Non la sopporto piú, – sbottò, riferendosi alla colombiana.

Luz si adombrò. – Sto male, non so cosa farci.

– Sí, bella mia, stai sotto un treno, – intervenne decisa Eva, rossa in viso. – Ma te devi sveja’. Ci hai ragione quando dici che è colpa tua, ma è proprio perché hai combinato un gran casino che te devi da’ ’na mossa per sistemare le cose. Io a Mirabel mi sono affezionata e a Ksenia voglio un bene dell’anima, e tu la devi smettere di piangerti addosso, hai capito? Ti piglierei a ceffoni, certe volte.

La colombiana era sbigottita.

– Hai sentito cosa mi ha detto? – domandò a Sara.

– Se non avessi la gamba rotta ti prenderei a ceffoni io.

– E Lourdes viene a stare da me fino a quando nun te ripigli e nun te ricordi come se fa la madre, – aggiunse Eva.

– A Lourdes penso io, – sussurrò la colombiana, prossima al pianto.

– Ora non sei in grado di pensare nemmeno a te stessa, – commentò Sara. – La bambina andrà da Eva.

Luz stava per ribattere quando sulla porta apparve Paolo Mattioli. – Sapevo di trovarvi qui, – disse, fissando Eva con un sorriso sincero stampato sulle labbra. Si erano sempre piaciuti e lei con tutta probabilità ne era innamorata, ma lui era un uomo che non amava le tentazioni.

– Ci controlla, commissario? – domandò Sara.

Mattioli allargò le braccia. – Giusto un po’. D’altronde c’è di mezzo un omicidio e una ragazzina in fuga che ha salvato la pelle solo perché lei si è fatta spezzare il femore.

– Ci sono novità? – chiese ancora Sara.

– Mirabel è stata ripresa dalle telecamere della stazione Termini. Ha trascorso la notte insieme a un gruppo di barboni, poi ha comprato un biglietto ed è salita su qualche treno.

– Non si trova piú a Roma, – commentò Luz.

– No, – rispose il poliziotto. – E questo complica le nostre indagini.

– Almeno è viva, – disse Sara.

– Ma non al sicuro, – ribatté Mattioli serio. Guardò le tre donne. – Perché quando ho a che fare con voi ho sempre l’impressione che mi nascondiate qualcosa?

– Stavolta te devi fida’, Paolo, – rispose Eva, arrossendo mentre si correggeva. – Commissario, volevo di’, scusate…

Il poliziotto finse di non aver sentito per toglierla da ogni imbarazzo e si voltò per chiudere la porta.



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